Il Paesaggio Meridiano nel Cinema Italiano Non-Fiction 1948-1968

Progetto di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale, finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca

Velocità/Lentezza

Il binomio Velocità/Lentezza

Il binomio Velocità – Lentezza individua la spinosa questione della modernizzazione del Sud d’Italia. Declinato in questo senso ampio, il binomio lentezza/velocità traduce infatti, in termini meno univoci e più dialettici, la coppia concettuale che tradizionalmente oppone l’arretratezza del meridione allo sviluppo economico, culturale e sociale, conosciuto dal resto d’Italia nel periodo preso in esame: uno spostamento d’accento che consente di leggere la storia del meridione italiano e del pensiero che lo ha attraversato per mezzo di una chiave interpretativa che non lo releghi alla condizione subalterna della pura assenza/mancanza.

Quella che la lentezza garantisce è una dimensione temporale per certi versi totalmente alternativa alla velocità che l’idea stessa di modernizzazione sembra portare con sé. Un tempo dell’attesa con il quale il cinema documentario ha una evidente familiarità, ogni qualvolta, per esempio, esso decida di ancorare il principio costruttivo, di quel particolare tipo di racconto che mette in opera, all’assenza pressoché totale dell’azione. Intesa come radicalizzazione estrema dell’immagine-tempo, la forma documentaria è dunque l’immagine più evidente di ciò che qui indichiamo con il termine lentezza.

Resistenza e opposizione

Sotto questa prospettiva si possono allora rileggere i più importanti processi di modernizzazione che hanno interessato il sud Italia nel periodo preso in esame, come la creazione di nuove infrastrutture (prime fra tutte la costruzione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, così come la più volte ventilata ipotesi di un ponte sullo stretto di Messina) e la costruzione dei poli industriali in Sicilia (Milazzo, Augusta-Priolo, Gela, Termini Imerese) e Puglia (Taranto).

Relazione Velocità/Lentezza

UNA FASE DI TRASFORMAZIONE

Con la velocità, la lentezza (che Franco Cassano considera addirittura quale tratto costitutivo specifico del pensiero meridiano) costituisce una vera e propria coppia dialettica. A tali processi andranno fatte coincidere dialetticamente pratiche e fenomeni interpretabili in opposizione più o meno aperta a essi: il camminare come gesto estetico/politico, la persistenza di mestieri antichi (dalla pesca, alla pastorizia, alla coltivazione della terra), la persistenza di temporalità mitiche nel paesaggio in via di trasformazione a causa della modernità industriale, nonché i movimenti politici che di recente si sono opposti agli tentativi di “modernizzazione” del sud (anti-trivelle, no-muos, no-ponte).

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